(di Roberta Falasca) Via ai saldi invernali 2016. Le vetrine dei negozi di abbigliamento, di scarpe e di accessori, già da stamattina presto, comunicavano il 20, il 30 e il 50 per cento di sconto. I ternani, dunque, approfitteranno in questo fine settimana di andare a caccia dell’affare. E’ ancora troppo presto per tracciare un primo bilancio sulle compere effettuate e sull’affluenza nei negozi. Ma come ogni anno, da qualche tempo a questa parte, i saldi partono con il freno a mano tirato.
Secondo la maggior parte dei commercianti i saldi sono un incentivo a spendere di più mentre per altri sono una rimessa visto che il saldo viene applicato sulla merce ancora di stagione e non di fine stagione come era inizialmente. La Confcommercio stila 5 regole base a tutela dei consumatori: i cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme. In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto. Prova dei capi: non c’è obbligo. E’ rimesso alla discrezionalità del negoziante. Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante qualora sia esposto nel punto vendita l’adesivo che attesta la relativa convenzione. Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo. Nulla vieta di porre in vendita anche capi appartenenti non alla stagione in corso. Indicazione del prezzo: obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale. Foto: TerniLife ©