Genitori con le idee chiare e ben scritte sui cartelli esposti, ieri, al consiglio comunale: “No trasportato, si cotto e mangiato”. La protesta di mamme e papà contro l’esternalizzazione del servizio mensa continua sempre più accesa e cresce dopo l’approvazione dell’atto di Pennoni.
In apertura consiglio si è avviata subito la votazione degli atti d’indirizzo presentati la scorsa settimana.
In particolare è stato approvato (18 voti a favore, 9 contrari e 4 astensioni) l’atto proposto da Pennoni, Narciso (Pd) e Bencivenga (PT) con il quale il consiglio impegna il sindaco e la giunta “ad attivare immediatamente un percorso che provveda alla refezione scolastica attraverso la costituzione di un gruppo partecipato tra amministrazione comunale, rappresentanti dei genitori nelle commissioni mensa, tecnici della Usl, associazioni dei consumatori, che ponga al centro i temi imprescindibili della sicurezza e dell’educazione alimentare, privilegiando, ove possibile, il mantenimento delle cucine con preparazione dei pasti in loco”. Approvato anche l’atto d’indirizzo proposto da Forza Italia (con 19 voti a favore) con il quale il consiglio impegna – tra l’altro – la giunta ed il sindaco “a mantenere il servizio di mensa interno alle scuole, fino a che non venga espletata una gara pubblica che garantisca qualità, trasparenza”.
Bocciato invece l’atto d’indirizzo proposto dai consiglieri del M5S, Orsini (Pd), Melasecche (IlT), Chiappini (CA), Crescimbeni (GM) e Cecconi (FdI) che ha avuto 13 voti a favore, 13 contrari e due astensioni.
Respinti anche i due emendamenti de Il Cammello e del M5S all’atto di maggioranza.
Subito dopo i voti la seduta è stata sospesa su richiesta di Enrico Melasecche (IlT) e di Franco Todini (IC) che aveva chiesto anche l’annullamento delle votazioni, a causa delle proteste in aula dei comitati dei genitori e della confusione che si era generata.
Al termine di un’ora di sospensione il presidente Mascio, sentito anche il segretario generale, si è espresso contrariamente alla ripetizione delle votazioni che “sono avvenute in piena libertà e autonomia”.
Nel merito della questione della refezione scolastica – ha aggiunto Mascio – entro il 30 non verrà presa alcuna decisione e nei prossimi giorni la commissione consiliare competente ascolterà di nuovo i comitati e redigerà un nuovo atto più completo per impegnare la giunta”.
Soluzione questa, con il mancato annullamento del voto, non gradita né ai consiglieri del gruppo del M5S che hanno parlato di votazione confusa e affrettata e da Franco Todini, che sono intervenuti successivamente sull’ordine dei lavori. Critici sulla gestione della seduta anche Thomas De Luca (M5S), Francesco Ferranti (FI), Enrico Melasecche (IlT) e di Paolo Crescimbeni (Gm) che ha parlato di “votazione irregolare” e di “epilogo vergognoso”, abbandonando successivamente l’aula.
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