Presieduta nella Cattedrale di Terni dal vescovo Giuseppe Piemontese e concelebrata dal cappellano militare don Mauro Medaglini e dal parroco don Carlo Romani, si è tenuta ieri la celebrazione della patrona dell’Arma dei Carabinieri alla presenza delle autorità civili e militari della provincia, del vicepresidente della Regione Fabio Paparelli, del prefetto vicario Andrea Gambassi, del questore Carmine Belfiore, del comandante provinciale dei Carabinieri di Terni colonnello Giovanni Capasso, dei militari della compagnia Carabinieri di Terni e delle rappresentanze di carabinieri in congedo.
Una ricorrenza da sempre fortemente sentita dai Carabinieri e dalla città ed ancor più oggi, in un clima di maggiore incertezza. «Vogliamo affidare a Maria le vostre persone, le vostre famiglie, l’Arma intera, le speranze dei nostri concittadini e di tanti uomini e donne del mondo intero» ha detto il vescovo Piemontese, che ha poi fatto riferimento ai recenti attentati terroristici: «l’odio che si propaga per iniziativa di fondamentalismi irrazionali e di persone fuori di senno ci fanno respirare un clima avvelenato e mortificante. Anche a voi oggi e affidato il compito di proteggere e promuovere in maniera più imperante la normale, ordinata e pacifica convivenza. In questo tempo è preziosissimo il vostro servizio compiuto con coscienza, scrupolo e con fedeltà. Non abbiamo mai avuto dubbi che la vostra sia una missione, che va compresa come tale e vissuta come tale».
Ricordando l’imminente inizio del Giubileo della Misericordia «un anno nel quale ognuno di noi può cogliere l’occasione di riconciliarsi con Dio, rinnovare la propria vita e lasciarsi avvolgere dall’amore misericordioso del Padre” ha sottolineato la necessità di non trascurare la dimensione spirituale e morale: «nel profondo del nostro cuore avvertiamo un anelito di pacificazione, riconciliazione e di una vita più ordinata e in grazia di Dio».
«Nel giubileo Dio ci rimette tutte le nostre colpe, peccati e ogni disordine, ci dona la grazia di riunire le nostre famiglie e di pacificarci – ha concluso – lasciamo prevalere la spinta al bene e al rinnovamento. L’aver proclamato la Virgo Fidelis come protettrice dell’Arma significa che la famiglia dell’Arma deve ispirare alla madre di Gesù e al suo modo di fare, le proprie scelte civili oltre che le scelte di fede, compiendo la volontà di Dio».
La festa della patrona dell’Arma dei Carabinieri, celebra l’affidamento dell’Arma alla Madonna “Virgo Fidelis”, ispirata alla fedeltà che è caratteristica dell’Arma dei Carabinieri che ha per motto: “Nei secoli fedele”. Nel corso della celebrazione è stato ricordato dal colonnello Capasso il 74° anniversario della Battaglia di Culqualber” e la “Giornata dell’Orfano”.
«Orgoglio, unito alla lealtà e al senso di giustizia costituiscono gli imperativi che ogni carabiniere deve gelosamente conservare nel proprio animo e impegnarsi a trasmette ai propri figli e alle generazioni che verranno – ha detto il colonnello Capasso – L’esempio fornito dai carabinieri caduti in servizio è patrimonio di tutti, testimonianza concreta di come un carabiniere sa essere fedele al proprio ruolo che lo pone al servizio della gente fino all’estremo sacrificio. E’ con questo sentimento che esprimo l’auspicio affinchè, non solo i gesti eroici di chi è caduto in adempimento del proprio dovere ma anche l’abnegazione di chi offre la propria esistenza per il bene comune sia presa come riferimento, in un cammino che deve portare alla formazione di nuove coscienze morali e professionali di cui la nostra società ha veramente bisogno».
Foto: Diocesi Terni ©