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SCUOLA DELL’INFANZIA, CGIL: “SERVE UN COORDINAMENTO REGIONALE CHE RENDA OMOGENEI I SERVIZI “

Nella conferenza di ieri la Fp Cgil dell’Umbria, con il segretario della Funzione pubblica Vanda Scarpelli e le due responsabili provinciali (Patrizia Mancini e Silvia Panzolini) ha gettato luce sui problemi dei servizi educativi per l’infanzia nei vari comuni.

Secondo un quadro generale, l’Umbria passa da situazioni critiche a sistemi eccellenti e per questo si chiede alla giunta regionale di avviare un confronto su questa tematica anche secondo una revisione della vecchia legge regionale sulla materia del 2005. Come dichiara Scarpelli “è necessario un coordinamento per dare più omogeneità ai servizi”.

Ad esempio si riscontra un tutela, se non un aumento, dei servizi a San Giustino, Città di Castello a Foligno mentre a Spoleto, Terni, Marsciano o Perugia – dichiarano dal sindacato – “registriamo un depotenziamento dell’attività pubblica e l’adozione di politiche che sembrano favorire le strutture private”.

A Terni il mal di pancia nasce per la chiusura di due sezioni della scuola materna e di una negli asili nido, insieme a una riduzione di orario in due sezioni della scuola materna, dato anche dal pensionamento di tre educatrici che non prevedono nuove assunzioni. Inoltre, questione calda e che non piace neanche alla Cgil è la chiusura di quattro mense con la conseguente esternalizzazione del servizio di fornitura pasti. Un taglio finanziario, quest’ultimo, di circa euro 400 mila euro come ha spiegato Panzolini che ha dei timori anche per la continuità di altri servizi collaterali. All’incontro del 31 in commissione ci si aspetta che il Comune «metta le carte sul tavolo».

I servizi educativi per l’infanzia in questa regione sono un patrimonio che la Cgil vuole salvaguardare. Il 10 settembre, giorno in cui si terrà il coordinamento regionale degli enti locali, si affronterà nello specifico tale problematica insieme con i coordinatori dei comitati degli iscritti e le istruttrici dei vari comuni dell’Umbria. “Un coordinamento della Cgil– sottolinea il sindacato – per costruire con i lavoratori e le lavoratrici una “road map” e delle conseguenti azioni per tutelare e rafforzare il servizio educativo dell’infanzia a gestione pubblica”. Foto: web ©

 

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