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RICHIEDENTI ASILO FARANNO VOLONTARIATO / L’INTESA TRA LE ISTITUZIONI

L’impegno di un ampio fronte di attori sociali ed istituzionali attorno ad un’idea di accoglienza e integrazione del migrante basata sul rispetto reciproco e sulla condivisione dei valori di partecipazione, solidarietà e civismo: è quanto emerge dall’odierna sottoscrizione in Prefettura di un protocollo d’intesa sull’attività di volontariato dei cittadini stranieri giunti in provincia con l’emergenza-sbarchi.Superare la condizione di passività del migrante, motivo di esclusione sociale ma anche di mortificazione della dignità della persona costretta all’inattività: questo l’obiettivo che ha mosso la Prefettura a promuovere un accordo ad ampio raggio cui hanno aderito l’Anci Umbria, l’I.N.A.I.L., la Direzione territoriale del Lavoro, i Comuni che ospitano le strutture temporanee di accoglienza dei migranti (Terni, Amelia, Ferentillo, Lugnano in Teverina, Montefranco, Narni, Orvieto e San Venanzo), gli enti gestori delle strutture (Arci Solidarietà, Associazione San Martino, Laboratorio I.D.E.A., Casa Vincenziana G. Andreoli, Caritas Diocesana di Orvieto-Todi, Cooperativa Sociale Agricola Labouré) ed i sindacati Cgil, Cisl, Uil e Ugl.Il protocollo si rivolge ai richiedenti asilo ospitati nelle strutture temporanee di accoglienza della provincia. Condizioni per potere accedere alle attività di volontariato previste nel documento sono, infatti, l’aver presentato domanda di protezione internazionale non ancora definita nel suo esito, l’aver aderito ad un’organizzazione di volontariato (o, in alternativa, essere iscritti negli albi dei volontari tenuti dai Comuni) e l’aver sottoscritto un apposito “patto di volontariato” allegato al protocollo.I Comuni, da parte loro, si impegnano a verificare la copertura assicurativa ed a dotare gli interessati di un tesserino di riconoscimento, mentre gli enti gestori assicureranno loro l’informazione, la formazione e l’addestramento in materia di sicurezza sul lavoro, in particolare per quanto riguarda l’uso dei dispositivi di protezione individuali necessari per lo svolgimento delle attività di volontariato.Ad oggi, i migranti accolti in provincia di Terni nelle strutture di accoglienza temporanea attivate nell’ambito dell’emergenza-sbarchi sono 232, distribuiti in 16 strutture temporanee, con una capienza media di 15 persone, dislocate in otto Comuni. L’inattività di molti di loro costituisce un elemento di disagio sia per gli stessi migranti, sia per le collettività che li ospitano.Soddisfazione e compiacimento per l’ampia adesione all’iniziativa è stata espressa dal promotore del protocollo, il Prefetto Gianfelice Bellesini: “Lo sforzo delle istituzioni è quello di costruire tutte le condizioni per una buona immigrazione, quella in cui lo straniero accolto nel nostro Paese si faccia parte attiva per il bene della comunità che lo ospita, condividendone i valori di legalità, libertà, partecipazione, solidarietà. Il volontariato può essere una chiave importante per favorire il raggiungimento di quest’obiettivo: uno strumento che aiuta il migrante a sentirsi utile nella comunità che lo accoglie e allo stesso tempo a comprenderne le regole, le tradizioni e i valori attraverso ciò che la nostra Costituzione pone a fondamento della Repubblica, vale a dire il lavoro“.

La firma del protocollo d’intesa promosso dalla Prefettura – è il pensiero del Sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo – rappresenta un esempio molto positivo di cooperazione, in primo luogo tra soggetti istituzionali e poi tra questi e soggetti privati attivi nel terzo settore. Si cerca di tramutare un evento che molti vivono con preoccupazione, cioè quello dell’arrivo di migranti nelle nostre comunità, in un vantaggio per i beni collettivi. Sono certo che questo progetto, insieme ad altri che i singoli Comuni stanno mettendo in piedi, contribuirà a rendere le nostre città più sicure e curate, migliorandone la coesione sociale e la capacità di integrazione” (da comunicato). Foto: TerniLife©

 Terni, 31 luglio 2015

 

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